Esiste un percorso per affrontare il reporting di sostenibilità?
Il tema della sostenibilità in ottica ESG, se da un lato rappresenta un obbligo normativo e di contesto sia commerciale che finanziario, dall’altro individua certamente la strada per una gestione virtuosa dell’azienda a tutto tondo. La messa in campo di azioni finalizzate a migliorare l’impatto sociale ed ambientale dell’azienda e l’istituzione di adeguati modelli e processi di governance rappresentano elementi trainanti sia per quanto concerne lo sviluppo strategico che per quanto riguarda il risk management aziendale.
Al riguardo si evidenzia che il reporting di sostenibilità non può essere sufficiente senza che sia presente un’adeguata analisi dell’as-is che permetta l’identificazione dei punti di sviluppo e dunque, infine, la rendicontazione dei risultati raggiunti. A differenza delle performance economico-finanziarie infatti che, certamente con le dovute distinzioni, hanno dei parametri di riferimento, per quanto riguarda il reporting di sostenibilità non esistono ancora o forse non esisteranno mai, dei parametri oggettivi di valutazione.
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Clicca per accedere al nostro articolo del mese di Dicembre, pubblicato nella sezione "consulenza economica e finanziaria" della rivista RATIO, R-Evoluzione.
L’attuale contesto socio-economico si presenta quanto mai incerto, non solo per le evidenti difficoltà collegate agli effetti della pandemia, ma anche per le criticità legate alla carenza di materie prime e energia che sta colpendo, in modo particolare, alcuni settori strategici e certamente gran parte delle PMI. Nonostante il contesto di forte crisi, il rapporto del II Trimestre 2022, pubblicato dal Mise, ha registrato dati in crescita con riferimento ad un particolare “settore” di imprese italiane, ossia le startup e PMI innovative. Queste imprese sono caratterizzate da un forte tasso di innovatività e al contempo necessitano di un supporto particolare sia in termini finanziari che di valutazione delle prospettive di sviluppo. In questo contributo saranno approfondite le caratteristiche e le necessità di queste imprese.
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Il corso, organizzato da InForma (il network formativo di A.N.I.S.), sarà tenuto da Simone Selva e si rivolge alle risorse che si occupano dell’area Amministrazione, Finanza e Controllo di Gestione ed ha come oggetto il tema dell’analisi e gestione dei risultati operativi. Scopo del corso è quello di introdurre i partecipanti alle tecniche di analisi e controllo dei costi e delle marginalità realizzate dall’azienda in ottica approfondita e con riferimento alle varie aree di business. Partendo dalla contabilità analitica e dalle tecniche di Costing industriale il corso si spinge fino alla costruzione di reportistiche economiche di ASA (area strategica di affari).
Quando: martedì 11 e 25 ottobre 2022 dalle 9,00 alle 13,00
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Tutto l’impianto del noto Codice della Crisi d’Impresa (CCI) ha come perno sostanziale, ed uno dei pochi elementi già in vigore fin dalla prima promulgazione della legge, quello degli “adeguati assetti”. In particolare, la ratio della norma è proprio quella di prevedere per tutti gli imprenditori l’obbligo di istituire sistemi tecnico-amministrativi finalizzati ad anticipare per tempo i segnali della crisi. Il quaderno pubblicato da OIBR dal titolo “Informazioni non finanziarie per gli adeguati assetti e per la previsione delle crisi nelle PMI” centra tutto il tema degli adeguati assetti, restituendone lo scopo, ossia l’emersione anticipata dello stato di crisi. La rilevanza delle informazioni non finanziarie ha subito una forte accelerata anche per la direzione presa della regolamentazione dell’Unione Europea in tema di concessione del credito. In particolare, rileva tutto il filone legato al tema della finanza etica (sustainable finance). In questa occasione riprenderci sinteticamente il contributo OIBR per sollecitare i commercialisti sul tema della non financial disclosure quale elemento strategico per i propri clienti e, dunque, anche per gli stessi studi professionali.
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Le modifiche più consistenti apportate al D. Lgs. 14/2019 sono da individuare in una, auspicabile, maggior definizione degli obblighi degli imprenditori in termini di adeguati assetti e nell’ufficiale accoglimento del nuovo strumento della composizione negoziata della crisi e delle procedure di allerta a esso collegate. Il nuovo decreto stabilirà, quale strumento di verifica degli adeguati assetti, la check-list particolareggiata finalizzata al test pratico quale principale meccanismo di cosiddetta “allerta interna”.
In questo contributo, oltre a riprendere le novità che saranno introdotte dal decreto, sono ripercorse le domande della check-list per favorire la riproposizione delle stesse nell’ambito di una verifica di continuità e non solo nell’effettiva applicazione nel test pratico.
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In collaborazione con In-Forma, il network formativo di ANIS, proponiamo a questo momento di formazione che ha ad oggetto l'analisi e la valutazione degli investimenti aziendali.
Per poter selezionare adeguatamente gli investimenti è necessario disporre di una serie di tool aziendali e anche finanziari, fondamentali per valutare la fattibilità e gli impatti prospettici che gli stessi avranno sui risultati aziendali. L’intervento ha pertanto lo scopo di offrire spunti per poter considerare le potenzialità ed il valore delle alternative aziendali e contestualmente per valutare, da un punto di vista anche finanziario, il valore che gli investimenti produrranno per il futuro dell’azienda.
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Un’attenta pianificazione, oltre a rispondere a determinati requisiti di coerenza e congruità delle poste indicate con le varie ipotesi di partenza, non può non considerare la variabile rischio. Proprio per considerare questi rischi, allargando l’orizzonte del lettore rispetto a quelli che tipicamente sono considerati i rischi delle imprese clienti, riteniamo che proporre i risultati di un importante studio effettuato in materia possa offrire un utile contributo per evidenziare come la percezione mondiale e nazionale dei rischi che inficiano le imprese stiano mutando. Lo scopo del presente contributo è pertanto duplice: da un lato si intendono fornire spunti per considerare eventuali rischi che possono configurare scenari di business diversi rispetto a quelli prospettati, dall’altro vi è l’intenzione di porre l’attenzione su questi eventi avversi e sulle possibili azioni per calmierarne gli impatti sulla continuità e sostenibilità delle imprese.
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In collaborazione con In-Forma, il network formativo di ANIS, proponiamo a questo momento di formazione che ha ad oggetto le best practices per l'introduzione di un nuovo sistema informativo aziendale.
Le modalità di introduzione di un nuovo ERP o le modifiche sostanziali del sistema informativo in uso devono prevedere un percorso interno che consenta all’azienda di gestire il processo di cambiamento e non ad essere guidati dagli eventi esterni. Il corso è finalizzato ad affrontare tutti i temi essenziali che un’azienda dovrebbe trattare prima di avventurarsi in un cambiamento così importante e vitale.
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Il corso si rivolge alle risorse che si occupano dello sviluppo strategico oltre all’area Controllo di Gestione. Scopo del corso è quello di affrontare la tematica del Reporting dal punto di vista progettuale e dei processi di implementazione pratica. Il corso si concentrerà sul tema della costruzione di modelli di reportistica direzionale funzionali alla strategia perseguita dall’azienda offrendo un framework per lo sviluppo di un sistema di indicatori coerenti con il modello di business aziendale. Chiuderà il Corso un esercizio pratico in cui i partecipanti si cimenteranno nella costruzione di un Cruscotto Direzionale.
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